Pesaro, 19 ottobre 2020 - Dal 2008 a oggi la Guardia di Finanza ha effettuato nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino 841 operazioni che hanno portato al sequestro di 82.664 articoli falsi. Si tratta per la gran parte di abbigliamento (il 53,2% della merce confiscata) e di accessori (il 23,6%). Le altre Forze dell’ordine hanno sequestrato ulteriori 10.623 pezzi contraffatti. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata per il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale per la tutela della proprietà industriale-UIBM).
Il mercato del falso vale a livello nazionale 7,2 miliardi di euro e sottrae più di 100.000 posti di lavoro all’economia legale. L’emersione della contraffazione comporterebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su imprese e lavoro) e indirette (Iva), pari a quasi 1,8 miliardi di euro.
Sebbene il territorio di Pesaro e Urbino possa contare su una realtà manifatturiera di rilievo, con 4.431 imprese attive, che impiegano 37.872 addetti, non si riscontra la presenza di laboratori per la produzione o depositi per lo stoccaggio della merce falsa. La contraffazione si manifesta nelle sue forme più tradizionali, esclusivamente nella fase finale della commercializzazione al dettaglio su strada e lungo gli arenili da parte di venditori ambulanti di origine extracomunitaria, di cui una buona parte vive nella parte meridionale della provincia o in altre aree delle Marche, dove si trovano alloggi a buon mercato. I venditori si approvvigionano presso magazzini ed esercizi commerciali localizzati nella zona litoranea nelle regioni limitrofe, gestiti da altri cittadini extracomunitari.
Le aree della provincia maggiormente interessate dalla vendita sono quelle della riviera adriatica, in particolare i comuni di Gabicce Mare, Pesaro, Fano e Mondolfo Marotta, le cui spiagge sono frequentate soprattutto da famiglie che cercano il riposo e il divertimento alla luce del sole, ed esprimono una domanda tutto sommato contenuta di merce falsa.
Negli ultimi anni su questi Comuni si sono dispiegate consistenti attività interforze di controllo del territorio e di contrasto della vendita abusiva. Queste attività, coordinate dalla locale Prefettura, sono l’esito di azioni congiunte da terra, dal mare, sulle principali arterie logistiche, e hanno portato a una forte riduzione del fenomeno. Un caso esemplare è quello della Fiera di San Nicola, che si svolge a Pesaro nel mese di settembre, dove i venditori irregolari sono scomparsi. Un importante impulso alla lotta alla contraffazione è venuto dal progetto «Spiagge Sicure», che ha coinvolto i Comuni di Gabicce Mare e Mondolfo Marotta nella stagione appena conclusa.
Il passo successivo da compiere in questo territorio virtuoso consiste nel potenziare le iniziative volte all’informazione e alla sensibilizzazione della cittadinanza per promuovere la cultura della legalità e un consumo consapevole anche online, che si orienti verso prodotti autentici, sicuri e di qualità. Di fronte a un mercato del falso che diventa sempre più capillare e camaleontico, un fenomeno che si trasforma e diventa sempre più «liquido», alle attività di repressione e di contrasto è necessario affiancare anche iniziative di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini-consumatori, chiamandoli ad essere attori e protagonisti in prima persona della lotta alla contraffazione.
Questi sono i principali risultati dell’analisi realizzata dal Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico che sono stati presentati oggi nell’ambito della quinta edizione della Settimana Anticontraffazione da Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis, con Alessia Morani, Sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, e Vittorio Lapolla, Prefetto di Pesaro e Urbino.
19 Ottobre 2020