Imperia, 22 ottobre 2020 - Dal 2008 a oggi nella provincia di Imperia la Guardia di Finanza ha sequestrato 105.680 articoli falsi, 3.966 nell’ultimo anno. Fondamentale anche il contributo delle altre Forze dell’ordine, che nel 2018 hanno sequestrato 9.709 pezzi contraffatti. È quanto emerge da una ricerca del Censis realizzata per il Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale per la tutela della proprietà industriale-UIBM).
Il mercato del falso vale a livello nazionale 7,2 miliardi di euro e sottrae più di 100.000 posti di lavoro all’economia legale. L’emersione della contraffazione comporterebbe anche un aumento del gettito fiscale, tra imposte dirette (su imprese e lavoro) e indirette (Iva), pari a quasi 1,8 miliardi di euro.
Flussi di persone e di merci attraversano il territorio di una provincia frontaliera che vanta una lunga tradizione nel commercio. Queste caratteristiche spiegano la presenza di un mercato locale del fake nelle grandi aree mercatali e sugli arenili, rivolto a cittadini italiani e francesi che raggiungono la provincia per fare acquisti di merce pregiata a buon mercato. A questi si aggiungono i turisti, che in gran numero si recano nelle zone balneari durante la stagione estiva.
Nel territorio di Imperia non risultano presenti laboratori per la produzione e depositi per lo stoccaggio della merce falsa. Il mercato del falso riguarda la vendita al dettaglio di articoli di abbigliamento, borse e cinture: imitazioni di marchi dell’alta moda italiani e francesi e delle griffe di maggiore tendenza tra i giovani. Si tratta di prodotti che nella maggior parte dei casi presentano un’alta qualità delle lavorazioni e che provengono da altre regioni italiane. Parallelamente, è presente sul territorio anche una contraffazione low cost, di qualità inferiore, di origine asiatica.
La contraffazione interessa soprattutto le zone limitrofe ai grandi mercati settimanali: in particolare, quelli del martedì e del sabato a Sanremo e quello del venerdì a Ventimiglia. I venditori ambulanti abusivi, giovani di origine africana, sono residenti nel territorio o arrivano nella provincia spostandosi con treni e pullman. A questi si aggiungono i cittadini asiatici dediti alla vendita di accessori e apparecchiature elettroniche contraffatte. Gli episodi che invece hanno visto come protagonisti i cittadini italiani sono relativi alla gestione di atelier dediti alla vendita di articoli fake «di lusso» e a sporadici casi di vendita di prodotti contraffatti da parte di venditori autorizzati all’interno delle aree mercatali.
Poco consistente è il mercato dei prodotti non sicuri, alimentato dalla presenza di commercianti cinesi, ma l’epidemia del Covid-19 sembra aver rappresentato una formidabile occasione. Nell’aprile 2020 nella provincia di Imperia è avvenuto il sequestro di 14.750 mascherine e di un migliaio di strumenti di protezione individuale non a norma.
Dall’analisi è emerso un elevato livello di coordinamento e cooperazione tra le Forze dell’ordine, con la regia della Prefettura, che ha determinato lo sviluppo di una efficace azione di contrasto sul territorio. Diverse le iniziative di prevenzione portate avanti, specialmente nella città di Ventimiglia, tra cui si segnalano le attività di training rivolte agli operatori della sicurezza con la collaborazione di una rete composta da Forze dell’ordine, associazioni per la tutela dei marchi italiane e francesi, grandi aziende.
Di fronte a un mercato del falso che diventa sempre più capillare e camaleontico, un fenomeno che si trasforma e diventa sempre più «liquido», alle attività di repressione e di contrasto è necessario affiancare anche iniziative di comunicazione e sensibilizzazione rivolte ai cittadini-consumatori, chiamandoli ad essere attori e protagonisti in prima persona della lotta alla contraffazione.
Questi sono i principali risultati dell’analisi realizzata dal Censis per il Ministero dello Sviluppo Economico che sono stati presentati oggi nell’ambito della quinta edizione della Settimana Anticontraffazione da Anna Italia del Censis con Francesca Cappiello, Dirigente del Ministero dello Sviluppo Economico, e Alberto Intini, Prefetto di Imperia.
22 Ottobre 2020