I tempi cambiano, i device si moltiplicano, le piattaforme impazzano, ma gli asset del palinsesto radiofonico, su cui le emittenti costruiscono la propria audience rimangono gli stessi: informazione e intrattenimento.
Le notizie che interessano di più gli utenti dei programmi radiofonici sono quelle di politica nazionale, seguite dal 40,1% dei radioascoltatori (fig. 1). Al secondo posto, in forte crescita nell’anno della pandemia, sono la scienza, la medicina e la tecnologia, che catturano l’interesse del 34,9% degli utenti; seguono stili di vita, viaggi e cucina (28,8%), cronaca nera (27,9%), sport (26,7%) e cultura e spettacoli (25,8%).
Si tratta di gusti che coincidono con quelli del totale della popolazione, rispetto alla quale gli utenti radio esprimono la loro identità sottolineando maggiormente, da un lato, interessi specialistici quali quello per la scienza, la medicina, la tecnologia e quello per l’economia; e dall’altro esprimendo la voglia di intrattenimento e di evasione nello spiccato interesse per la cronaca rosa, la cultura e gli spettacoli.
Se questo è il quadro complessivo, vi sono forti differenziazioni tra uomini e donne: gli uomini esprimono interesse soprattutto per la politica nazionale (45,5% del totale), per lo sport (45,4% contro il 7,2% delle donne) e per l’economia (23,2% di molto interessati contro il 9,9% delle donne); le donne, invece, sono particolarmente attratte dalle notizie che riguardano stili di vita, viaggi e cucina (40,5% contro il 17,5% degli uomini), dalla cultura e spettacolo (il 33,8% è molto interessata, a fronte del 18,1% degli uomini) e da gossip e cronaca rosa (28,8% di donne contro il 6,2% degli uomini). Unici generi che sembrano mettere d’accordo le due metà sono la cronaca nera e la scienza, medicina e tecnologia (tab. 1).
Un’altra caratteristica che spacca i radioascoltatori, anche se risulta essere meno divisiva rispetto al genere, è l’età: i giovanissimi preferiscono contenuti più soft, in primo luogo quelli relativi a stili di vita, viaggi e cucina (33,4%), seguiti dallo sport (33,0%) e da cultura e spettacolo (31,9%) (tab. 2). Dai 30 anni in su i gusti sono più omogenei: coll’aumentare dell’età cresce l’interesse per le vicende politiche, che è del 22,0% tra i giovanissimi under 30, del 36,8% tra i giovani-adulti che hanno tra i 30 e i 44 anni di età, del 45,7% tra chi ha tra i 45 e i 64 anni, e raggiunge il 51,3% tra gli over 65enni; e quello per scienza, medicina e tecnologia, che è del 27,7% tra i più giovani e del 42,8% tra chi ha più di 65 anni di età.
I programmi di cultura e spettacolo attirano l’audience di giovanissimi e longevi e sono meno apprezzati da un pubblico adulto, mentre i programmi di cronaca nera e quelli che si occupano di stili di vita, viaggi e cucina sono i più intergenerazionali, e attraversano trasversalmente tutta la popolazione a prescindere dall’età posseduta.
Particolarmente basso l’interesse dichiarato dai più giovani per le notizie di economia e di politica estera; particolarmente alto quello per gossip e cronaca rosa.
Ulteriore discriminante è rappresentata dal titolo di studio posseduto, per cui i più scolarizzati sottolineano l’interesse per la politica nazionale, l’economia e la cultura e spettacoli, mentre quelli che hanno passato meno tempo sui banchi di scuola hanno un più spiccato interesse per la cronaca nera. La vicinanza con Roma condiziona, evidentemente, chi vive nelle aree del Centro del paese, ove è più spiccato l’interesse per la politica nazionale. Ma quali sono i motivi che spingono gli italiani a rivolgersi alla radio nelle sue diverse declinazioni, audio e video, per avere una notizia?
L’81,7% degli italiani ritiene che il successo dei programmi radiofonici sia dato dalla credibilità ed affidabilità dei loro contenuti, con percentuali che sfiorano o superano l’80% tra tutte le categorie di popolazione, a prescindere da sesso, età, titolo di studio e condizione professionale (fig. 2).
Ne consegue che avere egemonia degli ascolti vuol dire essere capaci di veicolare giorno per giorno, dal vivo, contenuti di qualità, credibili, affidabili e in sintonia con i gusti degli italiani.
La credibilità e l’affidabilità dei contenuti, gestiti da redazioni in cui lavorano professionisti: è questa la forza della radio, costruita in 100 anni di vita e confermata giorno dopo giorno nel suo palinsesto: lo sanno bene gli italiani che secondo una recente indagine del Censis nell’86,4% dei casi dichiarano che preferiscono informarsi su un evento politico, di cronaca, di gossip sui canali di informazione “tradizionali” (quotidiani su carta e on line, radio e televisione) dove lavorano dei professionisti, piuttosto che spingersi nella giungla dei social network, dove chiunque è libero di produrre e diffondere notizie.