Sono state 18.213 le aggressioni in un anno a medici, infermieri e altri operatori sanitari nelle regioni italiane, Sicilia esclusa. All’indispensabile pugno di ferro contro i violenti va affiancata l’individuazione delle cause strutturali delle violenze. Perché troppo spesso il medico diventa il capro espiatorio di malfunzionamenti sistemici della sanità? Perché in troppi casi i luoghi della sanità da santuari inviolabili del bene si trasformano in luoghi di frustrazione e rabbia per i cittadini e in luoghi della paura per i medici? Se le cause delle difficoltà del Servizio sanitario hanno origini almeno ventennali, estirpare le violenze richiede risposte immediate ed efficaci.