Il primo rilevante risultato del Barometro è un alert alto e forte sullo stato reale dell’economia italiana: non va per niente bene e, soprattutto, va peggio di come oggi è raccontata. Guardare alla realtà dell’economia reale spegne l’improvviso senso di sollievo che aleggia nell’arena pubblica e prepara a ricercare soluzioni efficaci (fig. 1).
Il secondo risultato rilevante è che, se famiglie e imprese soffrono tutte per la situazione attuale e prospettive future negative, però (fig. 2):
- le famiglie stanno meno peggio e sono meno pessimiste delle imprese;
- le imprese più grandi se la cavano molto meglio delle più piccole per l’oggi e per il futuro atteso.
Le microimprese, ancora oggi tessuto decisivo della economia e della società, subiscono di più gli impatti della situazione economica negativa. Il rischio è che, se quel tessuto si slabbra, la crisi in potenza dell’economia diventerebbe rapidamente crisi sociale conclamata. A questo proposito, un segnale molto inquietante è la percentuale di commercialisti le cui imprese clienti hanno ritardato il pagamento delle retribuzioni mensili dei propri dipendenti.
La sofferenza congiunturale delle microimprese va incastonata in una difficoltà strutturale di più lungo periodo che tocca la sostanza del fare impresa, poiché i commercialisti raccontano che la retorica della semplificazione ha reso molto più complicata la vita quotidiana degli imprenditori.
Per i commercialisti nel futuro sarà sempre più complicato fare impresa, ed ecco la ragione della vera e propria voglia di fuga degli imprenditori a cui i commercialisti danno voce: il piccolo imprenditore in fondo sogna la pensione (una qualche quota 100 salvifica) per se stesso e la fuga all’estero per i figli.
Così a forza di dare la caccia al prenditore (figura retorica demonizzante l’imprenditore) si è finito per sfiancare i piccoli e piccolissimi imprenditori, pilastro storico dell’economia italiana.
Il Barometro Censis-Commercialisti vuol suonare la sveglia sulla sofferenza congiunturale e strutturale soprattutto delle microimprese, a cui si unisce una comunque non irrilevante sofferenza delle altre imprese e delle famiglie.
Ascoltare gli alert dei commercialisti oggi è salutare, tanto più in vista di decisioni di politica economica ad altissimo impatto proprio sui soggetti dell’economia.