All’origine dello studio realizzato dal Censis, con il contributo non condizionante di Confindustria Dispositivi Medici e in particolare di ANIFA (Associazione Nazionale Importatori e Fabbricanti Audioprotesi), ANA (Associazione Italiana Audioprotesisti) e ANAP (Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali) c’è la constatazione del gap tra la social reputation di un settore poliedrico e sulla frontiera più avanzata dell’innovazione come quello dell’audioprotesi e il valore sociale reale che in termini di qualità della vita individuale e collettiva esso crea.
In primo luogo va considerato l’aspetto centrale del miglioramento della qualità della vita delle persone che utilizzano direttamente le protesi acustiche, insieme a quello dei familiari e delle persone che vi entrano in relazione.
Altrettanto importante è il valore sociale, non solo sotto il profilo economico e occupazionale, ma anche riferito all’elevato contributo che il settore è in grado di fornire nel promuovere la prevenzione, la qualità delle cure e la sostenibilità del Servizio.
È infine imprescindibile una valutazione sulla qualità erogata, sui benefici percepiti da parte degli utilizzatori e sulla loro soddisfazione sia in termini assoluti che in relazione agli altri principali Paesi europei.
Obiettivo dello studio realizzato è stato dunque quello di rendere pienamente visibile il valore sociale creato dal settore dei dispositivi per ipoacusia in Italia e identificare i fattori che principalmente lo generano.
Dal punto di vista metodologico, ci si è avvalsi di più approcci e in particolare sono state realizzate:
- un’analisi desk di dati di fonte varia, sia istituzionale sia di Confindustria Dispositivi Medici e in particolare di ANIFA (Associazione Nazionale Importatori e Fabbricanti Audioprotesi), di ANA (Associazione Italiana Audioprotesisti) e ANAP (Associazione Nazionale Audioprotesisti Professionali);
- una metanalisi di materiale documentario, anche a partire dalle ricerche condotte dal Censis in quest’ambito;
- un’indagine su un campione rappresentativo di 1.000 italiani adulti.