L’auto su tutto
Il 65,4% degli italiani (il 57,4% nel 2001) utilizza l’automobile per i propri spostamenti: sono 27 milioni con +17,4% rispetto al 2001. Il 17,1% delle persone va a piedi, il 4,6% con combinazione di mezzi e il 3,3% con la bici (tab. 4).
I dati sono inequivocabili. L’automobile resta di gran lunga il mezzo di trasporto più usato e amato dagli italiani, perché è la soluzione che più e meglio soddisfa le esigenze di fine tuning della mobilità. Né residuo del passato, né male minore, gli italiani amano l’auto perché funzionale ai bisogni di una mobilità più lunga, vista la residenzialità dilatata sul territorio, e più individualizzata.
Nel lungo periodo, 2001-2016, si riducono il ricorso al trasporto pubblico (-20,3%, li utilizzano 1,8 milioni nei giorni feriali), alla moto (-45,7%, utilizzata dal 1,2 milioni di italiani) ed alla bicicletta (-10,4%, 1,4 milioni la utilizzano) e si riduce la quota delle persone che si sposta a piedi (-23,6%, 7,1 milioni si muovono a piedi).
L’auto assorbe il 74,4% del totale dei km percorsi nel giorno medio feriale dagli italiani e il 63% del tempo che gli italiani vi dedicano: tre quarti dei km e due terzi dei tempi.
I dati dicono che la materialità della mobilità quotidiana degli italiani è diversa dal racconto pubblico che ne viene fatto: bicicletta e tutto il resto non scalfiscono il primato dell’auto.
Incognita giovani
Sfida vera per il futuro dell’auto sono i giovani: ad esempio, tra i 16-25enni i patentati sono diminuiti del 12,7% (-0,9% come quota della popolazione totale), tra i 25 e i 34 anni del -9,9% (-6,3%), tra i 35 e 44enni del -15,5% (-10,3%). Invece c’è un boom di patentati più anziani: + 11,3% tra i 45-64enni ( +9,2% come quota della popolazione) e +32,3% tra le persone con 65 anni e piu (+10,3% come quota della popolazione) (tab. 5).
La patente è meno attrattiva per i più giovani tra i quali ce l’ha meno del 50%, ed è essenziale per gli anziani con il 59,8% di patentati.
I giovani poi sono molto più propensi verso le nuove modalità di utilizzo, in primis il car sharing che nel 2015-2017 è decollato con un raddoppio di iscritti e attivi, mentre i noleggi sono saliti a oltre 7 milioni (da 4,7 milioni).
Da una indagine Censis emerge che più di un terzo degli italiani se non già utente del car sharing è interessato, ed è il 55,8% tra i 18-34enni.
L’incognita giovani per l’auto è legata alla contrazione dei patentati, alle nuove forme di utilizzo non proprietario dell’auto e anche alla minore fascinazione dell’auto di proprietà che solo il 10% dei giovani indica come importante nell’immaginario collettivo del nostro tempo.
L’incognita sul futuro, però, non ne scalfisce l’attuale predominio anche tra i giovani, tanto più che l’auto è pienamente dentro l’intenso impiego di nuove tecnologie che sono centrali nella vita dei giovani attuali. Non a caso le auto sono entrate da protagoniste anche nelle smart cities, ponendosi come un vero e proprio concentrato di innovazione tecnologica e di materiali e di uso sapiente di connettività e flussi di dati.