È indubbio che la diffusione degli smartphone nel nostro Paese ha contribuito a modificare i comportamenti e gli atteggiamenti dell’utenza, diventando il fulcro di nuovi rituali, piccoli tic, impercettibili e mascherate compulsioni che implicano una gestualità tutta nuova. Il 59,4% degli italiani che possiedono un cellulare evoluto dichiara che, invece di telefonare, preferisce inviare messaggi per comunicare, mentre il 50,9% controlla le notifiche del telefono come primo atto al risveglio o la sera come ultima azione prima di andare a dormire. Quasi un utente su due (48,4%) controlla le previsioni meteo nel corso della giornata e uno su tre (30,1%), invece di digitare sulla tastiera, invia messaggi vocali. Un’altra piccola ossessione quotidiana riguarda il rapporto con la memoria. Il cellulare diventa una “protesi” utile ai nostri ricordi e alle nostre conoscenze, al punto che il 37,9% degli utenti, quando non ricorda un nome, una data o un evento, si affida immediatamente alle risposte della rete per fugare ogni dubbio. E il 25,8% degli utenti esce di casa portando con sé il caricabatteria del cellulare (tab. 6).
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