Mettersi in rete ha consentito di spezzare l’assedio durante il lockdown. La pandemia ha costituito uno straordinario, imprevisto, potentissimo fattore di accelerazione del paradigma biomediatico, prefigurando l’alba di una nuova transizione digitale, che adesso coinvolge anche coloro che finora ne erano rimasti ai margini.
Le attività quotidiane mediate dalla rete hanno registrato un aumento consistente. Le principali sono: trovare informazioni su aziende, prodotti, servizi (lo fa il 64,9% degli utenti di internet), trovare strade o località (54,3%), fare acquisti (51,6%), ascoltare musica (48,1%), svolgere operazioni bancarie (46,6%) (tab. 5).
Nel confronto con la rilevazione precedente, gli ambiti in cui si segnala un rialzo di utenza più robusto sono tre: frequentare corsi scolastici, universitari o di formazione (+8,9% rispetto al 2019), prenotare visite mediche (+4,8%) e l’e-commerce (+3,5%).
Comprensibilmente, a causa delle restrizioni alla mobilità, è diminuita la ricerca di strade e località tramite i dispositivi digitali (-15,2%) e la prenotazione di viaggi (-13,2%).