Il quadro complessivo che emerge del welfare aziendale oggi in Italia è positivo, ma per ora soprattutto sul piano delle potenzialità per il futuro prossimo. È però alto il rischio di un downgrading del settore se prevarrà una rincorsa verso la moltiplicazione di benefit, magari attrattivi nell’immediato, ma che né attivano accumulazione intertemporale di risorse per mutualizzare i rischi, né alleviano i lavoratori dal peso delle incombenze familiari per colmare i vuoti della rete di protezione sociale.
La rincorsa del welfare aziendale, la sua nuova storia, dopo decenni di oblio e marginalità, è agli inizi e affinché possa proseguire proficuamente occorre che siano fluidificati i trend più virtuosi individuati, altrimenti vivrà una crescita ad alta vulnerabilità di fronte alla domanda di nuova sicurezza sociale che già oggi esprimono i lavoratori e che dovrà sempre più essere la sua reale mission.
Infatti, il welfare aziendale è oggi un revenant per molti aspetti inatteso che si è mostrato capace di ridefinirsi adeguandosi al nuovo contesto. Tuttavia, presenta fondamenta fragili:
- in relazione all’identità socioculturale del settore, che ancora oggi nella percezione collettiva è troppo spesso considerato come una sorta di protagonista molto minore del welfare e, per alcuni, come un infiltrato non autorizzato o più ancora una specie di cavallo di Troia della erosione progressiva del welfare stesso. Di fronte alla crescente insicurezza sociale, decisiva sarà la sua capacità di contribuire a restituire tutele e quindi sicurezze ai lavoratori;
- a seguito di dinamiche pratiche e commerciali che derivano dalla durissima competizione in atto sul mercato, con una moltiplicazione di pacchetti di offerta che finiscono per includere una gamma di prodotti e servizi molto ampia e che soprattutto tende a perdere di vista il senso vero del settore, sfumandone in modo preoccupante il profilo di ambito decisivo del welfare del prossimo futuro. In altre parole, il rischio è che le traiettorie attuali portino il welfare aziendale al di fuori dallo specifico della tutela sociale dei lavoratori, per divenire un mercato di benefit genericamente intesi. Anche ciò contribuisce alla minaccia per il welfare aziendale di una frammentazione verso il basso di profilo, contenuto e significato.
Se vincerà la corsa a pacchetti indefiniti di benefit, piuttosto che quella di una offerta di welfare integrativo del welfare pubblico, allora è alto il rischio di non conquistare quella social reputation indispensabile per imporsi come nuovo rilevante pilastro del sistema di protezione sociale italiano.