La radio ottiene il primato della credibilità, con il 69,7% di italiani che la considerano molto o abbastanza affidabile. Sono soprattutto gli anziani (72,5%) a riconoscere alla radio questo merito e le persone con un livello di istruzione più elevato (71,2%). La televisione è considerata affidabile dal 69,1% degli italiani. Colpisce come, oltre al 78,5% degli anziani over 65, sia il 68,8% dei giovani under 30 a pensarla così. Anche la stampa (compresa la versione dei quotidiani online) viene considerata molto o abbastanza affidabile da una quota significativa di italiani: il 64,3%. Nella parte inferiore della graduatoria dell’affidabilità si collocano invece i siti web d’informazione: solo il 42,8% degli italiani li considera credibili. Prevale il giudizio negativo: per il 57,2% sono poco o per nulla attendibili. Si registra, peraltro, una polarizzazione tra giovani e anziani: per i primi questa diffidenza è minore (45,8%), per i secondi è ai massimi livelli (79,1%). Ultimi in classifica si collocano i social network, ritenuti non del tutto affidabili dal 66,4% degli italiani. Sono gli anziani a essere i più diffidenti (78,2%), mentre il 45,8% dei giovani li considera molto o abbastanza credibili (tab. 3).
Nella tendenza alla perdita di fiducia spiccano i media digitali. Nell’ultimo anno gli utenti hanno cominciato a vedere queste piattaforme come veicoli di notizie soggette a possibili manipolazioni. Il risultato è che il 27,2% degli italiani si fida di meno dei social network e il 20,7% ha meno fiducia nei siti d’informazione online (tab. 4 e fig. 6).