L’avanzata della pandemia e la successiva fase di reazione al Covid-19 sono stati periodi caratterizzati da un diluvio di informazioni, provenienti da fonti più o meno affidabili, che ci ha sommerso. La maggioranza degli italiani, però, ha privilegiato l’informazione istituzionale, quella dei tg (utilizzati dal 60,1% per informarsi negli ultimi 7 giorni precedenti la rilevazione), insieme al social network più popolare, Facebook (30,1%) (tab. 1).
I telegiornali, che nel tempo hanno sempre tenuto la posizione di vertice, restano una fonte privilegiata in particolare per i 65-80enni, con il 73,2% di utilizzatori per informarsi, per poi diminuire al calare dell’età: il 67,7% tra i 45-64enni, il 50,8% tra i 30-44enni, il 42,3% tra i più giovani (ma +1,9% rispetto al 2019) (tab. 2).
Facebook si conferma il primo social network utilizzato per informarsi, passando però dal 31,4% di utenza a scopi informativi nel 2019 al 30,1% nel 2021. La fascia di età che lo frequenta maggiormente per informarsi è quella dei 30-44enni, con il 39,5%.
È significativo il trend che riguarda i motori di ricerca (a cominciare da Google), che hanno attratto il 22,9% degli utenti per informarsi (+2,2% tra il 2019 e il 2021) e quasi un terzo dei più giovani (precisamente, il 30,5%, con un aumento del 3,7%).
Le tv all news (quarta fonte di informazione nel 2021) sono cresciute del 2,9%. Il rullo di notizie h24 conquista il 22,5% dell’utenza e attrae una buona fetta di giovani, che salgono dall’11,2% del 2019 al 16,8% del 2021 (+5,6%).
La situazione dei quotidiani cartacei si mostra ancora critica. Registrando l’11,7% di utenza a scopi informativi nel 2021, perdono ulteriormente lettori nel confronto con il 2019 (-5,8%) e non hanno mai conquistato i giovani (il 5,9% nel 2021, con un ulteriore decremento del 2,3% negli ultimi due anni). Sono uno strumento di accesso alle notizie soprattutto per i più anziani (il 18,8% degli ultrasessantacinquenni).
I quotidiani online hanno però incrementato la loro utenza a scopi informativi al 12,5% (+ 1,1%).