Le paure, soprattutto degli operai
L’85% dei lavoratori è spaventato dagli effetti che si attendono dalla rivoluzione tecnologica e digitale che sta arrivando e più spaventati sono gli operati e i lavoratori esecutivi (89,3%). Infatti (tab. 2):
- per il 48,8% di operai ed esecutivi questa trasformazione distruggerà posti di lavoro (la quota scende al 35,7% tra dirigenti e direttivi, e al 40,8% tra gli impiegati);
- per il 42,9% degli operai ed esecutivi si dilateranno i tempi di lavoro anche oltre il normale orario di lavoro (la quota scende al 39,3% tra dirigenti e direttivi);
- per il 42,9% degli operai ed esecutivi non si lavorerà meglio e non migliorerà la qualità della vita in azienda (lo pensa solo il 21,4% di dirigenti e direttivi, e il 30,7% degli impiegati);
- per il 33,3% degli operai e degli esecutivi i lavori non saranno meno rischiosi e i lavoratori non saranno meno esposti al rischio di subire infortuni o danni nell’esercizio della propria attività (il dato scende al 25% tra dirigenti e direttivi, e al 27% tra gli impiegati);
Più si scende nella piramide aziendale, più crescono le paure: esse, infatti, sono fortemente correlate al tipo di lavoro svolto e al ruolo ricoperto in azienda, con gli operai molto più convinti che avranno un peggioramento della qualità del proprio lavoro e addirittura uno su due che sente a rischio il proprio posto di lavoro.
Rassegnati a meno reddito e minori protezioni
Accanto al timore che il proprio lavoro cambierà in peggio, la maggioranza dei lavoratori italiani è rassegnata ad avere in futuro minori tutele e redditi più bassi.
Infatti, il 50,1% dei lavoratori ritiene che in futuro si avranno meno tutele, garanzie e protezioni, e addirittura è il 58,3% a pensare che in futuro si guadagnerà meno di ora.
Ed è una percezione non solo di operai ed esecutivi, ma che fanno propria anche apicali e intermedi. Infatti (tab. 3):
- il 52,4% degli operai ed esecutivi pensa che in futuro si avranno meno tutele, garanzie e protezioni, e la quota è pari al 53,6% tra dirigenti e direttivi, e al 49,1% tra gli impiegati;
- il 63,1% degli operai ed esecutivi è convinto che nel futuro si finirà per guadagnare meno di ora, e la percentuale è del 53,6% tra i dirigenti e direttivi, e del 57,3% tra gli impiegati.