Alla potenza economica, gli anziani uniscono una produzione di servizi di utilità sociale che è ormai irrinunciabile per il benessere collettivo. Infatti, sono:
- generatori di welfare irrinunciabile. Gli anziani non sono solo recettori marginali e passivi di assistenza. Infatti, 9,6 milioni si occupano dei propri nipoti e di questi ben 3,6 milioni lo fa regolarmente. Un care che consente a molte donne di stare nel mercato del lavoro senza subire decurtazioni di reddito, ad esempio per pagare una baby sitter o per prendere un part-time. Inoltre, 7,6 milioni di anziani erogano soldi alle famiglie di figli e/o ai nipoti, di questi 1,7 milioni lo fa regolarmente. Le prestazioni monetarie o in natura erogate dagli anziani sono un puntello chiave per le famiglie più giovani. E poi ci sono gli anziani che si occupano di altri anziani, in un formidabile meccanismo di mutuo aiuto generazionale. Si stimano in 5,1 milioni gli anziani che si occupano di altri anziani e di questi un milione lo fa regolarmente (tab. 5);
- impegnati nel sociale. Sono 1,2 milioni gli anziani che svolgono attività gratuite in associazioni di volontariato, con una produzione di servizi, prestazioni e attività di vario tipo in una pluralità di ambiti che contribuisce a migliorare coesione sociale e qualità della vita nelle comunità. Il 92,3% degli anziani apprezza contesti di vita in cui le persone si conoscono, frequentano, aiutano, in linea con il proprio ruolo di protagonisti della relazionalità, valore decisivo in una società piena di solitudine e spesso percepita come ostile.