Nella ormai lunga coda della pandemia, le famiglie italiane, sebbene in una situazione meno drammatica dei primi mesi del 2020, continuano ad affrontare condizioni di incertezza economica e rischi persistenti sul piano sanitario.
Quelle che accedono ai servizi di cura e assistenza per i propri cari o di supporto delle attività domestiche, hanno dovuto far fronte ad alcuni elementi di criticità, come quello di garantire continuità nell’assistenza dei più fragili, mantenendo rapporti di lavoro già in essere, basati sulla reciproca fiducia ma, al contempo, cercando di assicurare condizioni di massima sicurezza tra le mura domestiche, impedendo quindi che i lavoratori che prestano servizio presso le stesse famiglie potessero essere vettore di contagio del Covid.
In questo quadro, Assindatcolf e Censis hanno avviato un percorso di ricerca in continuità con quanto avvenuto nel 2015. Un’indagine che ha come oggetto di analisi proprio le famiglie come datrici di lavoro domestico, e si articolerà nella predisposizione di 4 report che saranno presentati tra la fine del 2021 e nel corso del 2022, utilizzando la grande disponibilità di dati che l’interlocuzione diretta fra l’Assindatcolf e i suoi associati consente e assicura.
In questo percorso di ricerca, l’obiettivo è la ricostruzione del vissuto delle famiglie che si confrontano con bisogni crescenti come quello della cura e dell’assistenza a persone anziane, a persone con disabilità o a minori o come quello della cura della casa e della famiglia secondo forme che facilitino la partecipazione al lavoro, soprattutto per le donne.
La ricerca, qui presentata, ha utilizzato i risultati di una rilevazione CAWI in autocompilazione alla quale ha partecipato un campione rappresentativo delle famiglie associate ad Assindatcolf e quindi in regola sotto il profilo lavorativo del domestico. La rilevazione si è svolta nel corso del mese di novembre di quest’anno.
In questo primo focus l’attenzione è stata portata sul carico di lavoro che è sostenuto dai diversi membri della famiglia, sull’andamento di alcuni aspetti come la salute e l’accesso ai servizi nel corso della pandemia e sull’azione di verifica del Green Pass, dal 15 ottobre 2021 obbligatorio anche per il personale occupato presso le famiglie.
L’oggetto dei successivi focus riguarderà tutto ciò che può essere identificato come “welfare familiare” e che costituisce, in sostanza, il contributo sostitutivo che le famiglie attivano a supporto di un sistema di assistenza e cura già oggi inadeguato e, in prospettiva, ancora più esposto a una domanda crescente di bisogni, dato l’invecchiamento della popolazione e l’ampliamento inevitabile della platea dei non autosufficienti.