Le donne che si trovano attualmente in menopausa (il 74,6% del campione) per stabilire e rendere più chiara la propria condizione dichiarano di avere fatto la visita ginecologica (66,2%), gli esami del sangue con dosaggi ormonali (47,9%), lo screening al seno (42,6%) e, con una quota minore, altri esami diagnostici come la MOC (24,2%), mentre il 20,1% non ha fatto nessuna visita perché afferma che i sintomi sono evidenti. Lo scenario peggiora al cambiare della condizione, cioè tra le intervistate non ancora in menopausa (23,9% del campione): aumenta infatti al 38,7% la quota di chi non intende fare né visite né controlli per appurare nel futuro la propria condizione di menopausa. Inoltre è minore la percentuale delle rispondenti che intendono fare la visita ginecologica (53,6%), gli esami del sangue (18,3%), lo screening al seno (20,2%) e altri esami diagnostici (10,0%) non trovandosi ancora in menopausa (tab. 2).
L’aspetto centrale della condizione delle donne in menopausa è rappresentato dalla complessa sintomatologia a essa associata, che può variare nel tempo di frequenza, intensità e natura. Le vampate di calore e le sudorazioni profuse sono i disturbi di cui soffrono di più le donne attualmente in menopausa (37,9%) e sono anche i più fastidiosi (43,1%). Ulteriori disturbi (dalla secchezza vaginale ai disturbi del sonno) sono citate da quote più basse del campione che si attestano su poco meno del 20%, mentre altri riguardano quote più ridotte, ma la valutazione negativa del disturbo appare meno differenziata e si mantiene tendenzialmente più elevata (fig. 6).