Il Rapporto Auditel-Censis torna per il secondo anno consecutivo per raccontare, con la potenza che gli viene dalla rilevazione di base Auditel, come sta cambiando la parte più intima della società italiana, quella delle case, delle famiglie, delle convivenze reali e del sistema di relazioni tra i componenti delle stesse. Ma racconta anche verso quali beni tecnologici si orientano le scelte famigliari e come si stanno riarticolando i consumi audiovisivi dei singoli componenti delle famiglie, mettendo in luce aspetti nascosti e poco analizzati dell’incontro tra italiani e nuove tecnologie.
Un incontro che, anche grazie alla crescita della possibilità di connettersi, alla moltiplicazione dei device e ai tanti contenuti, televisivi e non, di cui è possibile fruire, sta diventando sempre più molecolare e di massa e non esclude nessun segmento della società italiana.
Il Rapporto di quest’anno affronta il tema delle convivenze, delle dotazioni tecnologiche e delle fruizioni delle famiglie italiane attraverso:
- Chi vive con chi. Famiglie e generazioni. Ovvero: come i comportamenti demografici stanno cambiando pesi e rapporti generazionali all’interno delle famiglie italiane;
- Generazioni e tecnologie. Ovvero: come impattano le nuove tecnologie sui diversi format famigliari, in un processo di democratizzazione diffusa che non esclude nessuno;
- Dotazioni e utilizzi. Ovvero: la crescita delle possibilità di connettersi e dell’insieme dei device, aldilà ed oltre la televisione tradizionale.
- Le novità del 2019. L’ultimo breve capitolo introduce ad una nuova profilazione delle famiglie in base ai device posseduti che è utilizzata da Auditel a partire dal 2019.
Auditel intervista in un anno circa 20.000 famiglie in 7 wave annuali di circa 3.000 interviste ciascuna e oltre 9.000 individui relativamente alle disponibilità e alle fruizioni individuali. Tali interviste consentono di produrre altrettante “medie mobili” fra tre wave consecutive.
I dati che si presentano in questo Secondo Rapporto, come è stato anche per la Prima edizione, sono quelli relativi all’ultima media mobile del 2018, che considera le ultime tre wave dell’anno, per un totale di circa 9.000 famiglie e 6.000 individui.
Da dicembre 2018 vengono rilevati da Auditel anche gli ascolti, live e on demand, sugli altri device fissi e mobili in dotazione degli italiani: smart Tv, personal computer, smartphone, tablet e game console, ottenendo informazioni sul totale degli ascolti direttamente rilevati.
1.1. I principali risultati
I dati tratti dalla ricerca di base Auditel permettono di analizzare come sta cambiando la società italiana e come i processi demografici in corso stanno profondamente trasformando il peso specifico delle diverse generazioni. Ma raccontano anche di una società che si sta avvicinando in massa, nessuno escluso, alle nuove tecnologie e alla costruzione di un proprio palinsesto televisivo.
L’Italia senza generazioni
Un tempo le abitazioni erano luogo di incontro, scambio, relazionalità tra generazioni diverse, e attraverso questo sistema di relazioni tra giovani, adulti e anziani si introducevano anche le nuove tecnologie e se ne condivideva l’utilizzo.
Oggi in Italia le famiglie in cui vivono minori sono sei milioni e 396.000 e quelle dove si trovano solo over 65 sono quasi sei milioni; in tre milioni e mezzo di famiglie vivono solo adulti e anziani, e solo in 287.000 nuclei famigliari convivono tre generazioni.
I cambiamenti demografici in atto, con il calo delle nascite e l’allungamento della vita media hanno prodotto un rimpicciolimento dei nuclei famigliari e una loro trasformazione “morfologica”, per cui si riducono sensibilmente i minori e i giovani, mentre aumentano i nuclei in cui convivono solo persone adulte o solo anziani o, al più, adulti e anziani.
Questo produce una rarefazione del sistema di relazioni intergenerazionale che un tempo era garantito principalmente all’interno delle famiglie e nelle coabitazioni. Soprattutto, si riduce il rapporto tra anziani e minori.
I dati della rilevazione di base Auditel relativi alle dotazioni famigliari e alle fruizioni individuali di device tecnologici indicano con chiarezza che avere un minore in casa significa avere al proprio interno una forte spinta all’acquisizione e al consumo di media e tecnologie. Quando poi la presenza di almeno un minore si combina con condizioni socio economiche favorevoli, i comportamenti di consumo diventano addirittura anticipatori della società che verrà: è questo il caso delle 742.000 famiglie pioniere del cambiamento, che rappresentano il 3% delle famiglie italiane, e che raddoppiano o, addirittura, triplicano le dotazioni e le fruizioni del resto del Paese.
Ma i dati della rilevazione di base Auditel indicano anche che ci sono alcune tipologie di nuclei famigliari che al momento sono più indietro, ma che stanno facendo passi da gigante per annullare il loro digital divide: tra questi ci sono senza dubbio gli over 65, sempre più numerosi e sempre più attivi, anche sul fronte dei consumi tecnologici e di comunicazione, e gli stranieri, più giovani e meno dotati economicamente, ma alla rincorsa del modello di sviluppo italiano.
Over 65 in marcia verso la modernità
L’universo delle famiglie di over 65 non è un monolite fatto di solitudine e di mancanza di relazionalità, ma è un mondo complesso e variegato all’interno del quale c’è un segmento rilevante che sta lentamente, ma decisamente, marciando verso l’innovazione. Si tratta di oltre due milioni e 800.000 famiglie di longevi che hanno due o più componenti, e che, addirittura, sono mediamente più ricche della media delle famiglie italiane. In queste famiglie aumentano tutti gli schermi per il consumo di contenuti televisivi e web: nell’ultimo anno crescono gli apparecchi televisivi - in controtendenza con quanto avviene nel resto del Paese -, e aumentano più della media i computer fissi e portatili, tablet, connessioni ad internet.
Cittadini stranieri alla scoperta del mondo digitale
Sono oltre cinque milioni e rappresentano l’8,7% della popolazione residente, sono mediamente più giovani degli italiani, hanno un lavoro, hanno case da arredare e figli minori da far crescere. È questo il mix di cui sono portatori i cittadini stranieri che risiedono regolarmente in Italia, e che appare particolarmente favorevole alla crescita delle dotazioni e dei consumi avanzati di tecnologie e di informazione. Una crescita che oggi è frenata dal livello socio economico basso o medio basso di questi nuclei famigliari, che comunque si sono dotati di un paniere di tecnologie che consente loro di rispondere al bisogno fondamentale di relazionarsi con i propri connazionali e con il proprio paese di origine. Tale paniere comprende sempre il cellulare/smartphone e la possibilità di collegarsi ad internet. Considerando la rapidità con cui i cittadini stranieri tendono ad assorbire i comportamenti di consumo degli italiani, e la progressione nella piramide sociale che nella stragrande maggioranza dei casi li attende in Italia, è probabile che nei prossimi anni saranno loro a rappresentare i nuovi consumer di programmi televisivi e di tecnologie.
Verso la Total audience: 112 milioni di device, lo smartphone sorpassa la televisione e la smart Tv avanza
La ricerca di base Auditel rappresenta lo strumento più accreditato, più aggiornato e più attendibile per misurare quanti sono i device che si trovano nelle case degli italiani e che sono già collegati, e che possono essere visti anche come altrettanti schermi attraverso i quali fruire di programmi televisivi o di altri contenuti audio e video. Ebbene, nel 2018 tali schermi sono complessivamente 112 milioni, in crescita dello 0,5% rispetto al 2017, come dire che in un anno gli schermi nelle case sono 600.000 in più e che ogni famiglia ha una media di 4,6 device a disposizione.
Si tratta di un andamento che non è uniforme e che vede due grandi vincitori:
- gli smartphone, che sono 43 milioni e 600.000, e che quest’anno superano per la prima volta gli apparecchi televisivi, che sono 42 milioni e 300.000;
- e le smart Tv e i dispositivi esterni che permettono di collegare al web un teleschermo tradizionale, che sono 6 milioni e 500.000, cresciuti del 20,6% rispetto al 2017.
Moltiplicare i device significa anche moltiplicare e differenziare le possibilità e le modalità di fruire di contenuti di comunicazione, migrando tra uno schermo e l’altro, in visioni che avvengono da soli, in compagnia, in soggiorno, in cucina, nella camera da letto, spesso in contemporanea su più schermi e più programmi.
Cinque milioni e 700.000 italiani, pari al 9,7% della popolazione di età superiore ai quattro anni, guardano programmi televisivi live o on demand su schermi diversi dalla televisione, collegandosi a device fissi o mobili. È un valore che cresce negli anni, e che vede come protagonisti soprattutto i minori e i millennials.