La radio ha attraversato il guado della modernità e il pubblico l’ha seguita: con la radiovisione è stata capace di rigenerarsi nelle modalità di fruizione e nei contenuti, mantenendo anche nella rete la sua capacità di stare dentro le vite degli italiani, di avere un contatto diretto con il suo pubblico, di renderlo protagonista e partecipe della programmazione.
La transizione verso la radiovisione è compiuta ed irreversibile perché risponde al bisogno del pubblico di poter fruire dei contenuti della diretta radiofonica su device diversi, in ogni luogo e momento della giornata,e perché gli italiani si aspettano nel futuro di poter avere sempre più contenuti visual.
In questo senso la radiovisione si colloca sulla frontiera più avanzata dell’attuale panorama audiovisivo, come nuovo media capace di coniugare le esigenze ed il soggettivismo dei radiospettatori con la ritrovata centralità del palinsesto radiofonico.