Come promuovere buona reputazione

Oggi quasi l’80,0% dei medici veterinari iscritti all’ordine esercita la libera professione, nella grande maggioranza dei casi in strutture mono-titolari o in forma singola.

Questa concentrazione sull’attività clinica libero professionale, che implica la libera scelta del cittadino rispetto a chi rivolgersi, pone alcune sfide decisive per il futuro, che sono fondamentali anche per assicurare una maggiore reputazione sociale alla professione.

Infatti, se si è oggetto di scelta è assolutamente indispensabile mettersi nelle migliori condizioni per ottenere la fiducia da parte dei cittadini; ma per fare questo è essenziale godere di una buona reputazione, essere visti come competenti e credibili, e comunque come degni di essere scelti.

Qualità, affidabilità, sicurezza, competenza, professionalità oltre alla laurea in medicina veterinaria sono requisiti imprescindibili del veterinario.

Occorre che il medico veterinario sia il primo ad essere orgoglioso e consapevole di trovarsi al centro di un sistema complesso, fatto di prevenzione, cura, produzione di un servizio, consulenza anche su aspetti che non sono strettamente sanitari, e che sia in grado di trasmettere al cliente la qualità e la complessità delle prestazioni che è chiamato ad erogare.

Gli studi disponibili attestano, invece, che i medici veterinari hanno una scarsa autostima e una bassa percezione del valore della loro professione.

Molto concretamente, la promozione della good social reputation deve essere costruita dallo stesso medico veterinario, a partire da tre assi fondamentali:

1) L’efficiente e peculiare esercizio delle proprie funzioni. In primo luogo i medici veterinari sono chiamati a garantire la continuità e la qualità delle loro performance, dando risposte eccellenti anche alle nuove esigenze dei clienti in termine di salute e benessere degli animali. In questo senso, sono necessarie una formazione universitaria adeguata e una formazione professionale continua per garantire un’alta qualità del servizio in tutte le sue dimensioni, da quella sanitaria, a quella psicologica, alla relazionale, trasmettendo anche il valore della prevenzione. È necessario che la prestazione di cura dell’animale sia percepita dal cittadino come parte di un servizio unico e peculiare, che solo il medico veterinario può dare e che non si deve esaurire solo nell’intervento nella fase acuta o di emergenza.

2) La capacità di gestire la triangolazione informativa che si crea tra proprietario, animale e professionista. È fondamentale che i medici veterinari sviluppino le capacità manageriali e relazionali necessarie a gestire il contenuto comunicativo nel rapporto tra medico veterinario, cliente e paziente, così da trasmettere nel modo più opportuno le caratteristiche, la modalità, la qualità, la complessità delle prestazioni erogate e di quelle necessarie a garantire un benessere prolungato all’animale e alla persona. Tali capacità, non vengono in alcun modo trasmesse all’interno del percorso di formazione universitario.

3) La capacità di andare oltre lo specifico della cura degli animali da affezione. Il laureato in medicina veterinaria deve essere consapevole dei diversi ambiti professionali in cui è possibile spendere la propria professionalità, ponendosi come un soggetto che consapevolmente lega la propria azione e i suoi effetti alla nuova domanda di benessere a tutto tondo che esprimono le imprese e la popolazione. Su questo è necessario che i soggetti della rappresentanza esercitino un’azione sistematica e di alto profilo di promozione della good reputation della professione anche tra gli stessi medici, in modo da trasmettere e valorizzarne tutti gli ambiti di intervento, al di là ed oltre quelli della libera professione.

Sono queste le sfide cui non si deve sottrarre il medico veterinario, che deve essere capace di mantenere la sua immagine tradizionale e positiva di professionista indispensabile alla salute degli animali, ma insieme deve preservare e valorizzare la sua unicità e la sua competenza rispetto ad altri professionisti che si muovono sul mercato e che non sono in grado di intervenire a tutto tondo sulle esigenze degli utenti e dei loro animali, né hanno pari conoscenze per intervenire con adeguata competenza e pari responsabilità professionale nella prevenzione e nella tutela del benessere e della qualità della vita dell’intera comunità.

Il testo che si presenta nelle pagine che seguono è diviso in due parti:
 - La prima sezione definisce situazione attuale, potenzialità di sviluppo, e rappresentazione della professione nell’immaginario collettivo;

- La seconda sezione descrive gli asset su cui si fonda il valore sociale della professione del medico veterinario.