Gli anticoncezionali di fatto
I giovani non si stanno allontanando strutturalmente dal sesso praticato, come sembra indicare il combinato disposto del calo delle vendite di contraccettivi, delle nascite e degli aborti praticati. Piuttosto, la molteplicità di pratiche non ortodosse, inclusa la potenza erotica del virtuale, agiscono come “anticoncezionali di fatto” limitando le occasioni potenzialmente “a rischio” in una vita sessuale piena e appagante. Nella sessualità vince la potenza dell’io e il piacere individuale, anche nella coppia, ne è la guida e lo stimolo verso orizzonti sconosciuti.
Ne viene una sessualità fluida, personalizzata, refrattaria a classificazioni percepite come moralistiche e/o starate rispetto alla individualità dei percorsi di vita: con essa anche la contraccezione deve misurarsi, perdendo riferimenti consolidati, come quella tra rapporti completi e altre pratiche, tra la sessualità nella coppia e quella di scoperta e trasgressione. La prima sfida è con una sessualità fatta di tante pratiche diverse dai rapporti completi, ma non per questo meno appaganti.
L’occasione rende incauti
Alla fluidità dei comportamenti e delle inclinazioni sessuali si affianca un allentamento dell’attenzione costante alla protezione personale e di coppia da gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse.
Se si guarda all’effettivo utilizzo nell’ultimo anno di un metodo contraccettivo, al netto di coloro che non li hanno usati perché volevano avere un figlio, emerge che è il 15,6% delle donne e l’8,6% degli uomini a non aver utilizzato un contraccettivo (in totale, il 12,0%).
Tra coloro che l’hanno utilizzato, il 57,6% delle femmine e il 91% dei maschi ci ha pensato personalmente (in totale, il 75,7%).
Se si allarga lo sguardo all’intera vita sessuale dei millennials, lo scenario cambia radicalmente, poiché il 63,3% ha avuto almeno un rapporto completo non protetto (inclusi coloro che hanno fatto ricorso al coito interrotto), un altro 15,0% non ha utilizzato la contraccezione perché cercava una gravidanza e solo il 21,6% ha sempre utilizzato contraccettivi.
Le motivazioni del mancato ricorso alla contraccezione sono le più diverse, ma sostanzialmente in gran parte riconducibili alla situazione del momento: non ne avevo a disposizione (22,5%), ho deciso di correre il rischio (18,1%), non pensavo che ci fossero grandi probabilità di una gravidanza (17,9%); significativa è anche la presenza di un sentiment di deresponsabilizzazione : “la persona con cui ero ha detto che andava bene anche senza contraccettivi” (il 15,1%, che sale al 22,5% tra gli uomini), cui si può aggiungere anche il caso in cui “la persona con cui ero si è rifiutata di usare contraccettivi” (il 3,8%, che sale al 6,0% tra le donne) o il caso di coloro che hanno pensato che eventualmente si può fare ricorso alla contraccezione di emergenza (il 7,0%, l’8,4% tra gli uomini).
Cogliere l’attimo o, addirittura, scegliere di prendere il rischio: ecco le molle delle scelte di tanti millennials che rimuovono ogni precauzione. In tante occasioni, il piacere ottenibile è più potente di ogni remora.
La contraccezione è importante, ma non sempre e non per tutti
Una giovane donna attiva sessualmente su cinque ritiene la contraccezione una seccatura, cui preferisce dedicare il minor tempo possibile. Tra coloro che hanno fatto sesso senza protezione almeno una volta il rapporto è di 1 su 4.
Tra gli uomini ben il 33,9% vive l’utilizzo di un metodo contraccettivo come una limitazione e il dato è del 36,9% tra coloro che almeno una volta non hanno usato alcun metodo. Tra le donne è il 23,3% (il 28,7% tra quelle che non hanno usato protezioni almeno una volta) a sentire la contraccezione come una limitazione.
Circa il 16% di donne e uomini non sono disposti a sostenere i costi della contraccezione (il 20% tra coloro che hanno fatto sesso senza protezione).
Un vincolo alla propria libertà da rimuovere: ecco spiegata la difficoltà della contraccezione nella nuova sessualità dei giovani.
Informati, ma…
L’informazione di base sulle possibilità di contraccezione è abbastanza diffusa:
- il 63,9% dei 18-40enni conosce – quantomeno perché ne ha sentito parlare – almeno un metodo contraccettivo chimico (come la pillola), almeno un metodo di barriera oltre al profilattico e almeno un metodo naturale. Il livello informativo è maggiore tra chi ha avuto già rapporti completi e cresce al crescere del titolo di studio;
il profilattico è il metodo più conosciuto in assoluto (il 92,8% nel complesso, il 94,1% tra gli uomini), mentre al secondo posto si colloca la pillola (l’86,5%, valore che sale al 90,7% tra le donne).
Pillola e profilattico sono anche i metodi ritenuti più affidabili, sia dagli uomini che dalle donne, quasi in egual misura. Ritiene affidabile la pillola l’83,2% delle donne e l’81,0% degli uomini; l’affidabilità del profilattico è indicata dall’80,2% delle donne e dall’87,8% degli uomini.
Sul versante della eventuale nocività per la salute, mentre sul profilattico più dell’83% degli intervistati concorda sulla non nocività, per la pillola i pericoli per la salute sono evidenziati dal 38,9% delle donne e dal 30,6% degli uomini.
A parte i metodi naturali, per tutti gli altri metodi conosciuti è importante l’elevata quota di giovani che dichiarano di non sapere se si tratta di metodi pericolosi per la salute.
Al di là della conoscenza diffusa dell’esistenza di un ampio ventaglio di metodi contraccettivi, la maturazione della scelta di un metodo piuttosto che di un altro, o di non usarli affatto, rimane sostanzialmente un percorso soggettivo, legato soprattutto alle dinamiche di coppia.
Il principale influencer nelle decisioni in materia di contraccezione è infatti il partner per il 69,5% dei millennials, seguito dai medici specialisti (42,1%), dalle fonti informative cartacee e web (38,7%), dal medico di medicina generale (26,5%) e dagli amici (23,1%)
Per le donne il riferimento medico-specialistico (53,9%) è molto più importante che per gli uomini (30,8%), per i quali invece giocano un ruolo più significativo le informazioni reperite da varie fonti (il 43,0% contro il 34,2% delle donne), gli amici (il 26,5% degli uomini e il 19,4% delle donne) e financo i genitori (il 21,1% contro il 14,5%).