Decomplessato
Buone notizie sul fronte della sessualità dei 15,5 milioni di italiani di età compresa tra 18 e 40 anni: fanno abbastanza sesso nel quotidiano, ne sono soddisfatti e sperimentano una molteplicità di pratiche che affiancano o sostituiscono i rapporti completi.
Dal sesso si attendono, e ottengono, piacere più che amore, e poi passione e complicità: la sessualità contribuisce, più e meglio di altre sfere della vita dei giovani, alla micro-felicità quotidiana, così importante in una società percepita come difficile e ostile.
Il rapporto con il sesso è “decomplessato”: lo dimostra il richiamo esplicito a pratiche fino a non molto tempo fa considerate disdicevoli o comunque fuori dai canoni ordinari. Emblematico è il rapporto intenso e diffuso con il porno, entrato ormai stabilmente, e senza infingimenti, nell’immaginario collettivo e nella pratica sessuale di maschi e femmine, da soli o in coppia.
È vero, come si vedrà, che rispetto a vent’anni fa si è ampliata l’area dei giovani che non fanno sesso, ma gli altri ne fanno di più dei coetanei di allora.
Per attività sessuale oggi si intende sempre più un arco di prestazioni, pratiche individuali e/o di coppia, fisiche o mentali distinte e, a volte, alternative ai rapporti completi. Una vera e propria ubriacatura di opportunità raccontata in grande libertà da maschi e femmine: la sperimentazione è la cifra di una sessualità orientata al piacere soggettivo, dentro e fuori le coppie stabili, superando la distinzione tra la sessualità di routine e normalizzata delle coppie stabili e quella tutta passione e novità di solito legata all’infedeltà o alle avventure sporadiche.
Il sesso deve dare piacere e non può esimersi, anche nelle coppie, dal misurarsi con il metro della novità, del gioco, della complicità e quindi talvolta anche della pratica dell’estremo, alla frontiera soggettiva del trasgressivo da conquistare e oltrepassare.
Tutto viene rigiocato, dai maschi come dalle femmine, in chiave di piacere soggettivo. E persino un universo controverso e tradizionalmente di fruizione maschile come la pornografia trova ora una collocazione significativa e stabile nella sessualità delle donne giovani e in quella delle coppie stabili.
Infine, i numeri dell’area del no sex oggi: sono 1,6 milioni i 18-40enni che mai hanno fatto sesso nella vita, 700mila non fanno sesso in questo periodo, mentre l’astinenza è capitata almeno una volta a 13 milioni con una durata media di 6 mesi. E sono circa 220mila i 18-40enni in “coppie bianche”, con relazioni affettive stabili ma senza alcun rapporto sessuale.
Niente contraccezione se ostacola il piacere
E la contraccezione? Esiste una diffusa informazione di base, sia pure non sempre approfondita e consapevole, mentre il suo utilizzo è altalenante con tante occasioni in cui i 18-40enni hanno scelto correre il rischio di rapporti non protetti.
Nella vita dei giovani, con partner stabili o occasionali, sono frequenti le occasioni in cui scelgono di abbandonarsi al piacere del momento, perché non dispongono di un anticoncezionale o perché vogliono correre il rischio, semmai ponendovi rimedio dopo.
Inoltre le pratiche virtuali, mentali e anche fisiche che sostituiscono in molti casi l’atto sessuale completo operano come forme naturali e apprezzate di contraccezione, che consentono di raggiungere l’agognato piacere rifuggendo dai rischi dei rapporti completi. In generale emerge un fastidio di sottofondo verso la contraccezione, da molti percepita come un ostacolo al pieno dispiegarsi della propria sessualità per il piacere.
Esito evidente è che nella nuova sessualità, fatta di pratiche alternative ai rapporti sessuali completi come anticoncezionali naturali e frequente scelta intenzionale di prendere il rischio di rapporti non protetti per non rinunciare al piacere soggettivo desiderato, la contraccezione è chiamata a ritrovare un ruolo funzionale, comprensibile e significante, in linea col suo ruolo di pilastro ineludibile della tutela della salute, in particolare delle donne.
L’epocale cambiamento in vent’anni e il suo lato oscuro
Alcune formule sintetiche e pochi dati consentono di raccontare impressivamente l’epocale cambiamento avvenuto nei comportamenti sessuali dei 18-40enni italiani nei venti anni che separano due ricerche del Censis sull’argomento.
È vero che si è ampliata l’area di coloro che non fanno sesso (dal 5,4% al 10,2% dei 18-40enni, con un boom di maschi in bianco: dal 3% all’11,6%), ma gli altri ne fanno più dei coetanei di venti anni fa, con il 44,1% che lo fa almeno tre volte alla settimana (era il 36,9% venti anni fa).
Ecco delineato il paradosso di più giovani senza sesso, con più sesso per chi lo fa: una polarizzazione tra chi il sesso semplicemente non lo pratica e chi invece lo pratica addirittura con maggiore frequenza rispetto ai coetanei del passato.
“Più piacere, meno amore” è poi la formula che sintetizza l’allentamento del nesso sesso-amore in particolare nella visione delle donne: il sesso senza amore era possibile per il 37,5% delle donne venti anni fa, oggi lo è per il 77,4%.
Un altro cambiamento epocale è l’irruzione della trasgressione nel quotidiano, anche nelle coppie consolidate, con il ricorso di massa a pratiche un tempo di nicchia: venti anni fa il porno faceva capolino ed era appannaggio dei maschi, oggi è sdoganatissimo e con esso la citata molteplicità di pratiche, anche dentro le coppie. Considerate tre pratiche trasgressive come i rapporti a tre, il sadomaso e il sesso a pagamento, il 24,6% oggi ne ha praticata almeno una (contro il 5,5% di venti anni fa), mentre il 40,5% dichiara che lo farebbe (rispetto al 7,3% di venti anni fa).
La ricerca del piacere tramite il sesso richiede una guerra implacabile alla noia e all’abitudinarietà, con un sesso decomplessato fatto di tante pratiche e nessuna remora nel raccontarle: cosa impensabile venti anni fa.
Infine, rispetto a venti anni fa, nella vita si hanno più partner sessuali, esito probabile del quick sex, cioè del fatto che si è moltiplicato il dating e che con il dating si finisce a letto più velocemente rispetto a venti anni fa. Il 29,2% ha avuto almeno 6 partner (era il 22% venti anni fa), il 30% ha avuto un solo partner (era il 37% venti anni fa).
Con maggiore frequenza, con più partner, in tanti modi e con buona soddisfazione: ecco in sintesi il cambiamento nella sessualità dei 18-40enni italiani rispetto a venti anni fa. Una realtà lontana da letture catastrofiste in cui però resta il neo dell’ampliamento dell’area del no sex, in particolare con il boom dei maschi giovani che vanno in bianco.