Rispetto ad una esperienza della patologia così complessa ed in grado di investire molteplici aspetti della vita quotidiana, la risposta dei servizi nella percezione dei pazienti intervistati appare parziale.
Il 38,5% dei rispondenti propende, infatti, per un giudizio abbastanza negativo ed il 15,3% molto negativo. Anche tra coloro che mantengono un approccio maggiormente favorevole, sono residuali le risposte pienamente soddisfacenti (2,3%) e prevalgono i giudizi moderati (43,9% abbastanza positivo).
Ma è interessante il quadro delle esigenze che in qualche misura risultano non ancora pienamente soddisfatte che emerge dalle indicazioni in merito agli interventi prioritari da realizzare:
- il rafforzamento della presenza dei Centri e degli specialisti per le emicranie su territorio (57,4%);
- il potenziamento delle procedure per il riconoscimento della invalidità (56,9%);
- l’irrobustimento della formazione dei medici in relazione alla patologia (51,0%);
- l’ottimizzazione dell’efficacia dei farmaci (37,4%);
- il miglioramento della disponibilità e della qualità delle informazioni sulla patologia (24,9%).
Si tratta di una gerarchia che richiama molti degli aspetti emersi dalla analisi, a partire da quel bisogno di maggiore informazione e conoscenza della patologia che rappresenta una importante condizione per lo sviluppo di risposte più adeguate ed efficaci nei confronti di una condizione di malattia ancora in gran parte misconosciuta nei suoi aspetti di gravità e compromissione.