I risultati della rilevazione confermano come l’insorgenza della schizofrenia sia avvenuta per buona parte degli intervistati in età giovanile: in media il campione data il sopraggiungere dei sintomi della malattia intorno ai 23,5 anni. Il percorso che porta dall’insorgenza delle prime avvisaglie della patologia alla diagnosi, dura circa 3 anni, per un’età media del campione al riconoscimento della patologia pari a 26,5 anni.
La selezione del professionista sanitario, a cui ricorrere all’insorgenza dei sintomi, ha visto i malati dividersi tra quanti hanno fatto una scelta di prossimità, rivolgendosi immediatamente al medico di medicina generale, e quanti hanno individuato da subito come interlocutore lo specialista. A fronte del 36,6% che ha fatto riferimento in prima battuta al medico di medicina generale, la maggioranza (58,8%) si è rivolta da subito a uno specialista, nel 39,9% dei casi uno specialista pubblico, mentre nel 18,9% un professionista privato. Tra gli specialisti, gli psichiatri sono stati i medici più consultati (34,0%, il 9,8% privatamente), mentre lo psicologo è stato l’approdo per l’11,7% del campione (6,5% di questi operava nel pubblico e il 5,2% nel privato).
Solo poco più di un paziente su quattro ha ricevuto la diagnosi di schizofrenia alla prima visita (27,2%), un’evenienza riconducibile almeno in parte a episodi di ricovero in strutture di cura dovuti all’insorgere di una fase acuta. Al contrario, il 15,2% ha ottenuto l’inquadramento della patologia dopo oltre 5 controlli, il 12,6% dopo tre o quattro consulti medici, il 7,9% dopo il secondo incontro. Vi è poi un’alta percentuale di pazienti (37,1%) che non ricorda il numero di visite necessarie all’ottenimento del riconoscimento della patologia, un’incertezza che potrebbe derivare da una diagnosi ricevuta in regime di ricovero ospedaliero o dalla necessità di sottoporsi a un numero elevato di controlli, difficili da rammentare e quantificare.
Sebbene la maggioranza abbia ottenuto la diagnosi durante una visita ambulatoriale presso uno specialista (59,7% dei casi; nel 47,9% si trattava di uno psichiatra e nel 2,8% di uno psicologo), è ampia la quota di quanti hanno accertato la malattia nel corso di una degenza in un ospedale/clinica: per il 35,4% è avvenuto durante un ricovero in una struttura pubblica, nel 2,1% presso una clinica privata (tab. 2).