Il livello di fruizione dei servizi e delle prestazioni e il profilo della domanda
Il panorama dell’accesso ai servizi che emerge dalle risposte fornite dai caregiver evidenzia come i Centri di Salute Mentale siano le uniche strutture trasversalmente condivise dai pazienti (85,4%), mentre meno diffuse sono le visite specialistiche ambulatoriali (38,9%). Il 35,0% dei malati usufruisce di una struttura semiresidenziale quale i Centri Diurni; al contrario, le case famiglia o le altre forme di residenzialità protetta sono state indicate dal 7,6% degli intervistati. L’accesso ai ricoveri temporanei è stato invece segnalato dall’8,9% del campione. I servizi di assistenza domiciliare sono poco impiegati, sia per quanto concerne la tipologia socio-sanitaria (ADI, Assistenza Domiciliare Integrata) (1,9%), che nella versione socio-assistenziale (6,4%). Tra le attività terapeutiche riabilitative i servizi di psicoterapia sono utilizzati dal 29,9% dei malati, mentre i laboratori di arte, danza, teatro, musicoterapia sono frequentati dal 23,6%, e gli incontri culturali, sportivi e di socializzazione dal 17,2%. Le attività volte a incoraggiare il reinserimento lavorativo sono invece indicate dal 15,9% dei caregiver e i soggiorni di vacanza dal 2,5%. Le opportunità offerte dal terzo settore (associazioni dei pazienti e dei loro familiari e/o di volontariato) sono invece meno segnalate: il 13,4% ne utilizza i servizi, il 3,8% si serve delle linee telefoniche ad hoc (numeri verdi), il 7,0% beneficia di consulenze di tipo legale e fiscale e il 5,7% frequenta corsi di formazione per caregiver finalizzati a migliorare la gestione del carico assistenziale e dei livelli di stress delle famiglie.
Le risposte dei caregiver in merito alla diffusione tra i propri assistiti delle prestazioni previdenziali erogate da parte dello Stato a favore degli inabili al lavoro mostrano che, a fronte del 70% circa che gode di tali misure di supporto economico, oltre il 30% dei malati non ne beneficia. Tra le prestazioni più diffuse, la pensione di invalidità è stata riconosciuta al 64,3% dei pazienti dei caregiver intervistati, mentre l’indennità di accompagnamento è stata concessa al 10,8% dei malati.
Le richieste che i caregiver esprimono riguardo i servizi sono in gran parte rivolte al miglioramento del percorso di accompagnamento al reinserimento sociale e lavorativo degli assistiti. In particolare, è molto diffusa la domanda per le seguenti opzioni:
- i progetti di reinserimento lavorativo (51,4%);
- le attività culturali, sportive e di socializzazione (50,0%);
- i corsi di formazione per caregiver (43,1%);
- i laboratori di arte, danza, teatro, musicoterapia (38,9%).
L’assistenza domiciliare, un servizio in grado di alleviare le famiglie di parte del carico derivante dalla gestione quotidiana del paziente, viene infine segnalata da oltre il 25,0% dei rispondenti (il 26,4% vorrebbe usufruire dell’assistenza domiciliare socio-assistenziale e il 25,0% dell’ADI).
Il punto di riferimento per la cura della patologia e i giudizi circa l’utilità dei ricoveri temporanei
Un ulteriore ambito di studio è stato dedicato alla verifica presso i caregiver dell’utilità del ricorso ai ricoveri temporanei, una possibilità che consentirebbe di alleggerire per alcuni periodi il peso del carico assistenziale (tab. 15).
Il livello di soddisfazione nei confronti del sistema dei servizi e le azioni prioritarie da intraprendere
Il giudizio espresso dai caregiver in relazione ai trattamenti e al sistema dei servizi pubblici a disposizione dei malati di schizofrenia evidenzia un quadro nel quale predominano le opinioni positive. Il 29,8% considera molto favorevolmente la situazione della cura e dell’assistenza pubblica, a cui si associa il 57,1% che si dichiara abbastanza soddisfatto. Al contrario, il 13,1% del campione manifesta invece scontento ed esterna nell’11,2% dei casi una valutazione abbastanza negativa e nell’1,9% estrema scontentezza.
Alla richiesta di esplicitare le azioni prioritarie da porre in essere per migliorare la condizione delle persone affette da schizofrenia e delle famiglie, i caregiver ribadiscono come desiderino in via prioritaria (76,3%) migliorare il sistema assistenziale dei servizi pubblici, implementando e rendendo più efficace la rete integrata dei servizi (Centri Diurni, ADI, ricoveri temporanei) a cui accedere facilmente e gratuitamente o con contribuzione accettabile.